B&B Villa Fraula Salento
   
 
  EVENTI: La pasqua nel Salento
EVENTI A:

SALENTO:
dove l'aria ha il sapore di un TEMPO LONTANO è il PROFUMO dell'AMORE
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Pasqua nel meraviglioso SALENTO
minimo 2 persone
PERMANENZA : da SABATO 19 APRILE a LUNEDI' 21 APRILE

PERNOTTAMENTO: 3 GIORNI e 2 NOTTI in CAMERA con BAGNO privato


PREZZO: € 55,00 a persona WEEK-END completo


3° letto aggiunto € 35,00 WEEK-END completo


compreso:

BIANCHERIA: (camera e bagno)

PRIMA COLAZIONE: abbondante con (cornetti di pasticceria appena fatti, 

oppure le mie crostate con le mie marmellate)

PULIZIA: camera e bagno


***** USO CUCINA: (se richiesto) € 15,00 per tutto il periodo, x 2 persone,

oppure gratis al posto della prima colazione

nella cucina troverete: caffè, olio extra-extra vergine produzione locale, 

salsa puro pomodoro ns. produzione, una Bottiglia del mio vino Negroamaro, 

odori del ns orto e tutto quello che 

serve per condire, ecc. ecc.


***** PASQUETTA: vivere tutti insieme in compagnia e in allegria... al b&b Villa Fraula Salento,

in collaborazione barbecue, vino e pizzica

*** TUTTO il RESTO lo SCOPRIRETE se SARETE ns. GRADITI OSPITI ***

ARRIVO: SABATO dopo le ore 10 (salvo accordi presi prima)

PARTENZA: LUNEDI' entro le ore 18 (salvo accordi presi prima)

(chiedendo disponibilità, si può arrivare anche il VENERDI'

pomeriggio, con un sovrapprezzo di € 20,00 a persona)


*** BAMBINI: fino a 3 anni non PAGANO (documentabili)

fino a 5 anni che dormono con i genitori non PAGANO (documentabili)

nel lettino o letto aggiunto da 4 a 10 anni SCONTO 50% (documentabili)


**** SCONTO: x comitive minimo 8 adulti

PER ulteriori INFORMAZIONI... sono a vs. completa disposizione, potete contattarmi tramite:

tel.
3294057361

facebook: Villa.Fraula.Salento

e-mail: villafraula@yahoo.it



la SS. Pasqua nel Salento

Quaremma o Caremma

 



La Quaremma o Caremma,(in altre parole Quaresima)
è un fantoccio di paglia con le sembianze di una brutta
vecchia vestita a lutto.
Nella tradizione popolare,
la Quaremma rappresenta la
moglie del Carnevale e
compare sulle terrazze delle
case quando le festività
carnevalesche sono finite e
quindi il marito può dirsi
morto.
Le Quaremme fanno così
capolino dalle terrazze quando
inizia la Quaresima, quel lungo
periodo di astinenza e penitenza
che precede le festività sella
Santa Pasqua.
La Quaremma regge tra le mani
il fuso e la conocchia, simboli
della laboriosità e del tempo che
trascorre e ha ai suoi piedi
un’arancia nella quale sono
conficcate sette penne,
una per ogni settimana di astinenza
e sacrificio che precede il giorno
di Pasqua, quando sarà rimossa
dalle terrazze e bruciata.
Il fuoco purifica e rigenera
realizzando così un nuovo ciclo
destinato a ripetersi negli anni.
www.ctgbotrugno.it

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Cuddhrura





Legata al culto della Caremma è la cuddhrura,
una sorta di pane dolce
che si prepara durante la
settimana santa e si consuma il
giorno di Pasqua
o il lunedì dell’Angelo. Il dolce
è guarnito con uova sode e può
assumere svariate forme,
ciambellone a treccia per tutta la famiglia,
come un cestino, un pupazzo
o una bambola per i
bambini, oppure un cuore che
regalato quale pegno d’amore
dalle giovani donne ai futuri mariti.

www.ctgbotrugno.it

La nostra pasta di Mandorla
a forma di agnellini, Pesci e Frutta




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Tradizionale esecuzione del "Santu Lazzaru"

Nella Cappella dell'Addolorata dei Terziari Cappuccini dell'Addolorata - Galatone (Lecce)


Galatina, Gli Scazzacatarante.
Il gruppo è ripreso mentre esegue Lu santu Lazzaru... muovendo da Piazza San Pietro
alla Basilica di Santa Caterina.


Importante tradizione popolare
era il così chiamato "Santu Lazaru".
U Santu Lazzaru è un rito
antichissimo.
Un tempo, una compagnia di
musicistie cantanti, vestiti con
“l’abito della festa” e con un
ramoscello d’ulivo ornato di
nastrini e immaginette sacre
sulle spalle,andavano in giro
di paese in paese…di masseria
in masseria, durante la notte,
nei giorni precedenti la Pasqua,
cantando stornelli sulla Passione
di Gesù Cristo. L’obiettivo del
gruppo, formato quasi sempre
da povericontadini, era quello
di ottenere dai ricchi proprietari
delle masserie, in dono, pezze
di formaggio, uova e altre
pietanze, in modo che potevano
anche loro passare una ricca
Pasqua gastronomica.
Se i padroni delle masserie
erano restii a far doni, i
musicanti ripetevano il canto
molte volte fino a convincerli.
La tradizione, con il passare
dei decenni e le mutate condizioni
di vita dei contadini, che nel
frattempo sono sensibilmente
migliorate, si era man mano
perduta.
Oggi l'usanza del "SANTU
LAZZARU" è nuovamente
diffusa nel Salento ed è
associata a forme di beneficenza,
dato che i pacchi dono,
che questi musicanti raccolgono,
vengono
portati a parrocchie o ad
associazioni di volontariato .
Il canto alterna versi che
parlano delle ultime ore di
Cristo con altri che incitano gli ascoltatori
ad essere generosi nei confronti dei musicanti.
Si usa anche andare davanti alle case
degli amici... per farsi una bevuta
in allegria...

www.ctgbotrugno.it

TESTO
Bbona sera a quista casa
e a tutti quanti mò l’abitanti.
Simu vinuti mo’ munti munti,
cari patruni mo’ facimu li cunti.
Simu vinuti mo’ macche macche,
imu lassate le sole e le scarpe.
E venga Cristu mo’ cu li Santi
ne tescia aiutu e sarvazione.
E osci, osci se fa missione,
ca osci Lazzaru è risuscitatu.
E Diu ve manna na bbona annata
e cu le pecure e cu le capre,
e cu cavaddhi e cu sciumente
e quantu voi desiderate.
E’ arrivata la Santa Pasqua
ne dati l'ove te la puddhrascia,
e se nu ne tati mprima
ne dati quiddhre te la caddhrina.
E Santu Lazzaru osci è Cristu
e sia lodatu mo’ Gesù Cristu.
Sciamu a casa de Simone,
addhrai scìu Cristu per fare la cena,
a na sciuta portara Cristu
a na turnata cu pene e cu guai.
Ppe’ trenta denari canciara Cristu
li sacerdoti e li farisei.
O che doja, o che dolore
ca ippe Marta la Maddalena,
colle sue lacrime, i suoi piedi bagnava,
coi suoi capelli se li sciugava.
O che doja, o che dolore
ca Giuda fose lu traditore,
Giuda fose lu traditore
tradìu Cristu nostru Signore.
Pe’ nu votu de suo fratellu
ca quante pene ippe a soffrire.
Nui pregamu Gesù Bambinu
cu ne tescia mo’ pane e vinu.
Sta vinimu te susu le macchie
imu cunsumatu la sola alle scarpe.
Santu Lazzaru, meu tignusu
ca pe scuffietta, purtavi lu fusu.
Santu Lazzaru mo’ l’imu dittu,
e salutamu Gesù Cristu.

 
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Care/i Amiche e Amici... spero
che questo post vi piaccia...
vi Auguro con tutto il cuore che
ognuno di voi passi una felice e
lieta Pasqua insieme a propri cari,
un grande abbraccio... dal Salento
con simpatia...

Gianpaolo

 


Che ora sono
 
a tutti.... grazie
 
EVENTI in CORSO:
 
primo grande EVENTO 2019
19 marzo 2019
TAVOLE di San GIUSEPPE
( Taule te San Ciseppe )
uno fra i più antichi del salento
NUMERO CHIUSO: MAX 9 persone
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